Bologna, 26 novembre 2024 – Nell’era della musica digitale, difficile che un ragazzino sappia cosa si intende quando si dice che un argomento è come un disco rotto… Succedeva soprattutto con il vinile (ma anche con i cd…): quando si graffiavano, la puntina del giradischi saltava e quella parte del brano veniva riprodotta a saltelli. Sempre la stessa e senza andare avanti.
Anche il tema delle corse clandestine è un disco rotto. Si ripete sempre uguale e non si riesce mai ad andare avanti. Per quanto le forze dell’ordine cerchino di intervenire sul fenomeno, non si riesce neppure a scalfirlo. E questo perché, ce lo spiegano direttamente i vertici di Polizia e Carabinieri, i cavalli, le loro forsennate e crudeli corse sono solo un aspetto di un male molto più profondo che – ci si perdoni il pessimismo – difficilmente potrà essere debellato. La criminalità ha interessi enormi e le corse clandestine, con le loro scommesse, sono un modo efficace per riciclare denaro ed esibire il proprio potere. In sfregio alla gente per bene.
La cronaca
Solo ieri, alle 13,40 – ovvero in pieno giorno – Agenti della Squadra mobile di Siracusa e delle Volanti sono intervenute per interrompere una corsa clandestina sulla strada provinciale 14 all’altezza del bivio Cavadonna della città Aretusea.
La scena è stata quella di sempre: assiepamento di macchine e motorini a protezione di due cavalli lanciati al galoppo sull’asfalto con un sulky attaccato. E tanta gente – potere del passaparola – lì a vedere e a scommettere.
Quando gli agenti, che sono intervenuti grazie alle segnalazioni da parte di alcuni normali utenti della strada, sono arrivati, hanno fatto non poca fatica a fendere il muro di veicoli disposti a protezione della corsa.
Alla fine sono riusciti a bloccare tutto e sequestrare uno dei cavalli il cui proprietario è stato denunciato per maltrattamento di animali e corsa non autorizzata. L’altro no. Quello più sfortunato (parliamo del cavallo…) è stato condotto via in gran fretta, sfruttando il caos dei veicoli. Fino alla prossima volta.
Ora l’iter seguirà quello che segue ogni realto, con la speranza che gli irrigidimenti normativi in fatto di maltrattamento di animali vadano a buon fine. Però il punto rimane. Domani, anzi forse già oggi, si comincia da capo…
La buttiamo lì… E se fosse proprio la gente di cavalli a ribellarsi a questo scempio? I cavalli non sono minuscoli animaletti di cui è facile occultare la presenza. I sulky o carretti non sono proprio uguali a quelli che si conducono in campagna. Chi ha competenza queste cose le vede e soprattutto sa dove guardare. In Sicilia, di gente che ama i cavalli ce n’è tantissima. C’è una antica cultura che lega la Trinacria al nobile animale ed è un peccato che, chi dei cavalli non importa nulla, possa infangarla.